Campi chirurgici

Chirurgia Oncologica testa e collo

Tumori della laringe

Le neoplasie della laringe rappresentano la forma tumorale più frequente nel distretto Testa-Collo. Colpiscono maggiormente il sesso maschile e nel 95% dei casi sono costituite da carcinomi squamocellulari.
Tra i fattori di rischio, anche in questo caso, la fanno da padrone il fumo di sigaretta e l’abuso di alcool. Sempre avere un ruolo anche il Papilloma Virus Umano (HPV), in particolare il genotipo 16.

Quadro clinico
La laringe si può suddividere in tre regioni. A seconda della sede coinvolta varieranno i sintomi prevalenti e anche il tipo di trattamento proposto.
Distinguiamo:
– Tumori glottici, che interessano le corde vocali. Sono i più frequenti e si manifestano in primis con disfonia, cioè il cambiamento del tono della voce (diventa più roca). Importante è la diagnosi precoce, in quanto un trattamento nelle prime fasi di malattia permette di ottenere una buona prognosi per il paziente sia per quanto riguarda l’aspettativa di vita, sia per quanto riguarda la conservazione della funzionalità d’organo.
– Tumori sovraglottici, che si sviluppano al di sopra delle corde vocali. Queste neoplasie si manifestano per lo più con emoftoe (emissione di sangue con la saliva), disfagia (difficoltà nella deglutizione), talvolta odinofagia (dolore nella deglutizione), otalgia riflessa (dolore all’orecchio in assenza di segni di infiammazione auricolare associata). L’evoluzione è pertanto più subdola e di conseguenza la diagnosi è spesso in stadio avanzato. Talvolta la diagnosi viene posta per il riscontro di tumefazione laterocervicale di consistenza dura, in quanto sono tumori che possono dare più precocemente metastasi alle stazioni linfonodali.
– Tumori sottoglottici, che si sviluppano al di sotto delle corde vocali. Sono tumori meno frequenti, che esordiscono spesso con dispnea, associata a stridore. La diagnosi è spesso difficile, anche con un esame endoscopico, proprio per via della sede in cui si sviluppano.

Il carcinoma squamocellulare si presenta spesso come una lesione ulcerativa, esofitica o infiltrante. Oltre al carcinoma squamocellulare, è possibile riscontrare istotipi quali carcinoma basalioide, variante aggressiva che colpisce soprattutto la laringe sovraglottica; il carcinoma verrucoso, che colpisce glottide e si caratterizza per un lento accrescimento; il carcinoma a cellule fusate, che si manifesta con una lesione esofitica ed è più tipico nella popolazione anziana.

Diagnosi e Trattamento

Nella diagnostica delle patologie maligne laringee è importante partire dall’attenta raccolta dell’anamnesi, soprattutto per quanto riguarda l’abitudine tabagica e alcolica, e su quanto concerne la sintomatologia riferita. Disfonia superiore ai 20 giorni non devono essere trascurate, così come quando il paziente riferisce una otalgia monolaterale con otoscopia negativa è bene approfondire obiettività laringea.
L’esame obiettivo è incentrato sull’esecuzione di una rinofibrolaringoscopia (con ottica rigida o flessibile) che consente di esplorare in modo ravvicinato l’organo laringeo ed evidenziare lesioni sospette anche di piccole dimensioni.
Una volta posto il sospetto diagnostico, la natura maligna della lesione va confermata mediante prelievo bioptico, e successivo esame istologico, eseguito in microlaringoscopia diretta in sospensione.
A completamento diagnostico viene eseguita una TC collo-torace con mezzo di contrasto iodato che fornisce dati sull’estensione della patologia a livello loco-regionale e distanza (il polmone è la prima sede di metastasi a distanza).
In caso di manifestazione all’esordio con una tumefazione linfonodale del collo, è possibile procedere in prima battuta con un agoaspirato sotto guida ecografica (FNAC) per definire la natura benigna o maligna del linfonodo.

Trattamento
Le strategie terapeutiche del tumore alla laringe sono:
– chirurgia
– radioterapia
– chemioterapia
Queste opzioni terapeutiche possono essere somministrate singolarmente o combinate tra loro, in base allo stadio della malattia al momento della diagnosi, alla sede di partenza del tumore, all’età del paziente e alle condizioni generali di salute. Per la decisione circa l’iter terapeutico da intraprendere ci si avvale di un gruppo multidisciplinare e viene pertanto affidata all’Ambulatorio Oncologico Interdivisionale, così come per gli altri tumori.

Gli obiettivi della chirurgia sono sempre volti al benessere del paziente, pertanto, ci si propone di salvare la vita del paziente, conservare al massimo possibile la funzionalità dell’organo laringeo e fornire al paziente una qualità di vita accettabile.

In tumori glottici in stadio iniziale si procede con cordectomie laser CO2 in microlaringoscopia in sospensione. Successivamente possono essere sfruttate tecniche di laringoplastiche iniettive per migliorare la funzionalità vocale del paziente.

Dopo la dimissione questi pazienti verranno seguiti nell’ambulatorio foniatrico.

In caso di neoplasie più avanzate il paziente viene studiato presso l’Ambulatorio Multidisciplinare oncologico testa-collo che, basandosi su età, condizioni generali del paziente ed estensione di malattia, proporrà al paziente le strategie terapeutiche più adeguate.

In tumori glottici più avanzati si ricorre a interventi di laringectomia parziale associata a svuotamenti laterocervicali monolaterali o bilaterali, per asportare linfonodi del collo potenzialmente interessati da metastasi.
Viene effettuata sempre anche una tracheotomia temporanea.

Questi pazienti vanno poi incontro a una rieducazione della funzionalità deglutitoria grazie all’aiuto delle nostre logopediste che a partire dalla settima-ottava giornata post-operatoria, in assenza di complicanze, seguono il paziente quotidianamente durante i pasti nel corso della degenza.
Durante il ricovero, si sfrutta la collaborazione anche del Servizio di Dietologia, in quanto questi paziente, finché non sono definiti autonomi nella deglutizione si nutrono per mezzo del sondino naso-gastrico; pertanto, i colleghi nutrizionisti forniscono uno schema di nutrizione enterale personalizzato alla luce dei fabbisogni del paziente.

Dopo la dimissione questi pazienti verranno seguiti nell’ambulatorio oncologico testa -collo e nell’ambulatorio foniatrico.

Oltre alla rieducazione deglutitoria, questi pazienti verranno seguiti anche dal punto di vista fonatorio, al fine di riacquisire una capacità vocale soddisfacente. Per questo aspetto verranno agganciata sempre alla nostra equipe di logopediste che seguirà il paziente una volta dimesso al domicilio.
Anche per questi pazienti al fine di ottenere la miglior funzionalità vocale e deglutitoria possono essere sottoposti ad altri interventi chirurgici in base all’andamento delle visite successive effettuate presso l’ambulatorio di foniatria. In particolare, possono rendersi necessarie laringoplastiche iniettive, come per esempio iniezione di Vox-implants al fine di migliorare i meccanismi sfinterici deglutitori, oppure exeresi di flap aritenoidei mucosi che restringono la via aerea.

Di fronte a tumori laringei in stadio avanzato si può sfruttare la strategia di preservazione d’organo, basandosi su trattamento radioterapico esclusivo associato o meno a chemioterapia. In caso contrario vengono sottoposti a intervento di laringectomia totale.

Diagnosi e Trattamento

Nella diagnostica delle patologie maligne laringee è importante partire dall’attenta raccolta dell’anamnesi, soprattutto per quanto riguarda l’abitudine tabagica e alcolica, e su quanto concerne la sintomatologia riferita. Disfonia superiore ai 20 giorni non devono essere trascurate, così come quando il paziente riferisce una otalgia monolaterale con otoscopia negativa è bene approfondire obiettività laringea.
L’esame obiettivo è incentrato sull’esecuzione di una rinofibrolaringoscopia (con ottica rigida o flessibile) che consente di esplorare in modo ravvicinato l’organo laringeo ed evidenziare lesioni sospette anche di piccole dimensioni.
Una volta posto il sospetto diagnostico, la natura maligna della lesione va confermata mediante prelievo bioptico, e successivo esame istologico, eseguito in microlaringoscopia diretta in sospensione.
A completamento diagnostico viene eseguita una TC collo-torace con mezzo di contrasto iodato che fornisce dati sull’estensione della patologia a livello loco-regionale e distanza (il polmone è la prima sede di metastasi a distanza).
In caso di manifestazione all’esordio con una tumefazione linfonodale del collo, è possibile procedere in prima battuta con un agoaspirato sotto guida ecografica (FNAC) per definire la natura benigna o maligna del linfonodo.

Trattamento
Le strategie terapeutiche del tumore alla laringe sono:
– chirurgia
– radioterapia
– chemioterapia
Queste opzioni terapeutiche possono essere somministrate singolarmente o combinate tra loro, in base allo stadio della malattia al momento della diagnosi, alla sede di partenza del tumore, all’età del paziente e alle condizioni generali di salute. Per la decisione circa l’iter terapeutico da intraprendere ci si avvale di un gruppo multidisciplinare e viene pertanto affidata all’Ambulatorio Oncologico Interdivisionale, così come per gli altri tumori.

Gli obiettivi della chirurgia sono sempre volti al benessere del paziente, pertanto, ci si propone di salvare la vita del paziente, conservare al massimo possibile la funzionalità dell’organo laringeo e fornire al paziente una qualità di vita accettabile.

In tumori glottici in stadio iniziale si procede con cordectomie laser CO2 in microlaringoscopia in sospensione. Successivamente possono essere sfruttate tecniche di laringoplastiche iniettive per migliorare la funzionalità vocale del paziente.

Dopo la dimissione questi pazienti verranno seguiti nell’ambulatorio foniatrico.

In caso di neoplasie più avanzate il paziente viene studiato presso l’Ambulatorio Multidisciplinare oncologico testa-collo che, basandosi su età, condizioni generali del paziente ed estensione di malattia, proporrà al paziente le strategie terapeutiche più adeguate.

In tumori glottici più avanzati si ricorre a interventi di laringectomia parziale associata a svuotamenti laterocervicali monolaterali o bilaterali, per asportare linfonodi del collo potenzialmente interessati da metastasi.
Viene effettuata sempre anche una tracheotomia temporanea.

Questi pazienti vanno poi incontro a una rieducazione della funzionalità deglutitoria grazie all’aiuto delle nostre logopediste che a partire dalla settima-ottava giornata post-operatoria, in assenza di complicanze, seguono il paziente quotidianamente durante i pasti nel corso della degenza.
Durante il ricovero, si sfrutta la collaborazione anche del Servizio di Dietologia, in quanto questi paziente, finché non sono definiti autonomi nella deglutizione si nutrono per mezzo del sondino naso-gastrico; pertanto, i colleghi nutrizionisti forniscono uno schema di nutrizione enterale personalizzato alla luce dei fabbisogni del paziente.

Dopo la dimissione questi pazienti verranno seguiti nell’ambulatorio oncologico testa -collo e nell’ambulatorio foniatrico.

Oltre alla rieducazione deglutitoria, questi pazienti verranno seguiti anche dal punto di vista fonatorio, al fine di riacquisire una capacità vocale soddisfacente. Per questo aspetto verranno agganciata sempre alla nostra equipe di logopediste che seguirà il paziente una volta dimesso al domicilio.
Anche per questi pazienti al fine di ottenere la miglior funzionalità vocale e deglutitoria possono essere sottoposti ad altri interventi chirurgici in base all’andamento delle visite successive effettuate presso l’ambulatorio di foniatria. In particolare, possono rendersi necessarie laringoplastiche iniettive, come per esempio iniezione di Vox-implants al fine di migliorare i meccanismi sfinterici deglutitori, oppure exeresi di flap aritenoidei mucosi che restringono la via aerea.

Di fronte a tumori laringei in stadio avanzato si può sfruttare la strategia di preservazione d’organo, basandosi su trattamento radioterapico esclusivo associato o meno a chemioterapia. In caso contrario vengono sottoposti a intervento di laringectomia totale.

Laringectomia

La laringectomia totale ha sicuramente un impatto importante sul paziente, anche da un punto di vista psicologico, trattandosi di una chirurgia piuttosto demolitiva. Pertanto, presso la nostra clinica si collabora con l’Associazione Modenese “La Nostra Voce” che ha il compito di sostenere i pazienti e i famigliari durante questo difficile passaggio di vita. Vengono anche organizzati incontri e corsi per riacquistare la capacità di parlare con la voce esofagea (erigmofonica).
Al fine di ripristinare la funzione vocale in questi pazienti è possibile anche posizionare le protesi fonatorie. Non sono altro che valvole che vengono poste tra trachea ed esofago e che convogliano il flusso d’aria proveniente dai polmoni verso l’esterno attraverso la bocca. La produzione vocale è estremamente efficace in questi casi.

Dopo la dimissione questi pazienti verranno seguiti nell’ambulatorio oncologico testa -collo.

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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO

Altri interventi chirurgici e patologie trattate

Angiofibroma del rinofaringe

L’angiofibroma del rinofaringe è un tumore benigno, che colpisce quasi esclusivamente il sesso maschile durante l’adolescenza.

Si tratta di un tumore benigno costituito da una componente vascolare pronunciata, con capillari fragili, che tendono a lesionarsi anche a seguito di traumi di lieve entità, determinando abbondanti emorragie.

Si sviluppa a partire dalla parete postero-laterale della fossa nasale (regione sfenopalatina) e successivamente invade il rinofaringe, la fossa pterigo-palatina e i seni mascellari ed etmoidali, fino ad un possibile interessamento della base cranica; ha una lenta crescita e talvolta va incontro a regressione spontanea.

Via infratemporale tipo A

L’approccio infratemporale di tipo A consente un accesso sicuro all’osso temporale infralabirintico, apice petroso, fossa mandibolare e fossa infratemporale posteriore. Esso è un approccio combinato craniotemporale-cervicale e richiede una trasposizione anteriore
del nervo facciale.

Laringomalacia, emangiomi, cisti…

Le prime vie aeree sono rappresentate dalla porzione dell’albero respiratorio che va dal naso fino alla prima porzione della trachea. Pertanto, quando una patologia di tipo ostruttivo, si presenta a questo livello, può compromettere la via respiratoria e di conseguenza essere pericolosa per la vita del paziente. È importante, dunque, effettuare una diagnosi precoce, impostare un iter terapeutico accurato ed essere seguiti da personale con grande esperienza in materia. Uno dei vari esempi è l’atresia coanale, che determina una chiusura della porzione posteriore delle fosse nasali, a livello delle coane, con un quadro monolaterale o bilaterale.
Le patologie possono essere di tipo congenito o acquisito.

Ipoacusia-Sordità

L’ipoacusia o sordità è la perdita dell’udito, che può essere di gravità variabile. L’ipoacusia è solitamente causata da un danno a carico di una o più strutture dell’orecchio. Può essere monolaterale o bilaterale. È definita trasmissiva, neurosensoriale o mista in base alla sede anatomica dove è localizzato il danno.
Le patologie differiscono molto a seconda che il paziente sia pediatrico o adulto o geriatrico.

Dettaglio specializzazione

Tipologia di interventi chirurgici testa - collo

Le testimonianze dei nostri pazienti

Asportazione di colesteatoma mediante approccio transotico
“Spett.le Reparto Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena, dopo aver affrontato intervento chirurgico di exeresi di colesteatoma, nella giornata di ieri 28.03.24 sono stato dimesso. Una degenza durata una settimana in occasione della quale ho avuto il privilegio di incontrare personale sanitario straordinario, competente e disponibile. Tutti indistintamente i componenti dello staff a cui fa capo il Prof. Marchioni Daniele, mi hanno permesso di affrontare questo percorso nelle migliori condizioni di serenità e consapevolezza di essere seguito da chi svolge il difficile lavoro di medico con passione e grande senso di responsabilità. Siete davvero persone straordinarie. Menzione particolare per la Dott.ssa Valerini Sara la quale, sin dalla mia primissima visita presso i Vostri Ambulatori, mi ha trasmesso sicurezza, serenità e consapevolezza che il percorso appena iniziato si sarebbe concluso positivamente. Vi porterò tutti sempre nel mio cuore”.
Colesteatoma dell’apice della rocca (pregresso sospetto di neurinoma del nervo facciale)
La mia storia clinica inizia nel 2019. Dopo periodi di persistenti vertigini, acuto acufene e lievi cambiamenti dei miei tratti somatici, mi accingevo a fare i miei primi controlli. Era ottobre del 2020 allorché la risonanza magnetica alle rocche petrose con mezzo di contrasto, per sospetto neurinoma del nervo facciale a livello del segmento labirintico e ganglio genicolato, evidenziava la presenza di neoformazione di circa 3 mm a livello del cavo del timpano di destra medialmente alla catena ossiculare e davanti al promontorio. Medici su medici, controlli su controlli, i tratti del mio viso iniziavano a cambiare repentinamente, e la diagnosi dei vari medici, risultava ormai pleonastica: neurinoma del VII nervo facciale. Quando mi sono rivolta al Policlinico di Modena, il Prof.Marchioni, insieme alla sua équipe, ha da subito studiato pedantemente il mio caso. Quando sono stata ricoverata, avevo raggiunto una paralisi facciale completa, con una formazione espansiva intrapetrosa di circa 8 mm. Il 26.07.2022 ho subito un intervento di “exeresi di colesteatoma dell’apice rocca petrosa con estensione sovralabirintica con approccio fossa cranica media”. Il post-operatorio è risultato assolutamente indolore ed inaspettatamente veloce. Sono stata dimessa con una paralisi facciale stadio IV-V e dopo 4 mesi di logopedia facciale, ho riscontrato un miglioramento del 37% ( chiusura quasi completa dell’occhio destro, recupero del tono muscolare e piccoli accenni di motilità concernenti il lato destro del viso). Ringrazio il Prof. Daniele Marchioni, la Dott.ssa Gaia Federici e tutta la equipe medica che mi ha seguita, per avermi ridato una vita normale. Ringrazio tutte le infermiere che mi hanno accolto con calore e gentilezza, nel mio difficile percorso ospedaliero. Infine, ringrazio la Dottoressa Federica Nizzoli, colei che mi sta accanto durante il mio percorso riabilitativo.
Neurinoma dell’acustico
Comincio ringraziando il Professor Marchioni, tutta la sua equipe, ed il personale del reparto otorino testa- collo per avermi operata e per l’impeccabile trattamento pre e post operatorio. Nel settembre 2021 mi venne diagnosticato un neurinoma del nervo acustico e a dicembre del 2021 fui operata al policlinico di Modena. Da giugno 2021 cominciai ad accusare i sintomi (scarsità dell’udito, perdita dell’equilibrio, mal di testa, nausea) che col passare dei mesi si fecero sempre più forti, insopportabili ed inabilitanti (perdita dell’autosufficienza). Visitata a settembre dal Professore, individuò la causa di tutto in un neurinoma dell’acustico di 1,6 cm. Mi prospetto’ due possibilità: 1) la radioterapia per ridurre la massa 2) l’intervento chirurgico per l’asportazione. Nonostante la grande paura per gli effetti collaterali, subito esposti dal Professore, di successiva sordità e possibile paresi facciale, optai per l’intervento e ne sono felice. Dopo una non facile convalescenza sono sono riuscita a riprendere la mia vita normale.
Tumore maligno nasale
Prima dell’operazione ero sotto shock, non mi ponevo molte domande, allo stesso tempo non ero tranquilla. Il prof Marchioni mi ha spiegato molto bene tutto quello che avrei affrontato, mi sono affidata completamente a lui e mi sono tranquillizzata. L’intervento è andato meglio del previsto, non ho sentito particolare dolore, solo mal di schiena per le molte ore sul lettino operatorio, migliorato con il materasso anti decubito. Gli specializzandi sono stati molto presenti, mi hanno anche accompagnata a fare la Tc, per assicurarsi che io non muovessi la testa in modo scorretto (sono rimasta allettata 7 giorni per prevenire la fistola). Mi hanno accudita quando avevo bisogno o ero demoralizzata, mi sono sentita ascoltata. Ho mangiato il giorno dopo l’intervento. La radioterapia è stata la parte più difficile della mia esperienza. Adesso che ho finito i trattamenti sto bene, sono aumentata di peso a causa del cortisone che ho dovuto fare, ma sto rientrando al mio peso forma. Sto cominciando ad uscire, anche vista la bella stagione. Se dovessi incontrare qualcuno che deve fare il mio stesso percorso, gli direi di affidarsi ai dottori e affrontare con coraggio la malattia, io così l’ho superata.