Campi chirurgici
Chirurgia Oncologica testa e collo
Tumori degli spazi parafaringei
SCHWANNOMA DEL NERVO VAGO
Lo schwannoma del nervo vago è una rara neoplasia benigna che origina dall’epitelio di rivestimento delle fibre nervose. Colpisce più frequentemente soggetti giovani, tra la terza e la quinta decade di vita e non ha predilezione di sesso.
Si localizza a livello dello “spazio parafaringeo”, un complesso spazio anatomico situato lateralmente al faringe ed in stretto rapporto con le strutture nobili del collo, in particolare con l’arteria carotide interna.
Segni e sintomi
Si presenta come una massa a lenta crescita, non dolente, che spesso resta silente per un lungo periodo prima di dare manifestazione di sé. Per questo, al momento della diagnosi, la massa è spesso di cospicue dimensioni. I sintomi, quando presenti, sono generalmente la disfagia (difficoltà a deglutire), legata alla compressione dell’esofago, e la disfonia (abbassamento della voce), legata all’interessamento proprio del nervo vago, che è responsabile del movimento delle corde vocali.
Diagnosi
La diagnosi si basa sull’esecuzione della TAC del collo e della Risonanza Magnetica, che permettono di studiare le caratteristiche della massa ed i suoi rapporti con strutture circostanti, con particolare attenzione alle strutture vascolari.
Trattamento
Il trattamento di questa patologia è chirurgico e si basa sull’exeresi della neoplasia.
SCHWANNOMA DEL NERVO VAGO
Lo schwannoma del nervo vago è una rara neoplasia benigna che origina dall’epitelio di rivestimento delle fibre nervose. Colpisce più frequentemente soggetti giovani, tra la terza e la quinta decade di vita e non ha predilezione di sesso.
Si localizza a livello dello “spazio parafaringeo”, un complesso spazio anatomico situato lateralmente al faringe ed in stretto rapporto con le strutture nobili del collo, in particolare con l’arteria carotide interna.
Segni e sintomi
Si presenta come una massa a lenta crescita, non dolente, che spesso resta silente per un lungo periodo prima di dare manifestazione di sé. Per questo, al momento della diagnosi, la massa è spesso di cospicue dimensioni. I sintomi, quando presenti, sono generalmente la disfagia (difficoltà a deglutire), legata alla compressione dell’esofago, e la disfonia (abbassamento della voce), legata all’interessamento proprio del nervo vago, che è responsabile del movimento delle corde vocali.
Diagnosi
La diagnosi si basa sull’esecuzione della TAC del collo e della Risonanza Magnetica, che permettono di studiare le caratteristiche della massa ed i suoi rapporti con strutture circostanti, con particolare attenzione alle strutture vascolari.
Trattamento
Il trattamento di questa patologia è chirurgico e si basa sull’exeresi della neoplasia.

PARAGANGLIOMA CAROTIDEO
Il paraganglioma carotideo è una rara neoplasia che ha un’incidenza di 0.012%. Origina dalle cellule chemorecettrici del glomo carotideo, localizzato a livello della biforcazione carotidea che è deputato alla regolazione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e respiratoria inviando informazioni ai centri nervosi regolatori situati nel tronco encefalico.
Segni e sintomi
Uno dei segni tipici di queste neoplasie è la comparsa di una massa in regione laterale del collo. Spesso sono asintomatici, ma raramente possono dare crisi adrenergiche, per la liberazione di catecolamine; tachicardia, palpitazioni, flushing, crisi ipertensive, vertigini, malessere generale, diarrea. Quando molto grandi possono dare segni di compressione o infiltrazione dei vasi carotidei, e conseguente rischio di ictus cerebri, e di metastasi a distanza (5% dei casi). Quando la neoplasia raggiunge notevoli dimensioni, può rendersi responsabile di deficit nervosi (soprattutto a carico del X, XI e XII nervi cranici), disfagia, dolore cervicale.
Diagnosi
L’ecografia del collo consente di escludere che la tumefazione non sia un aneurisma carotideo o una patologia a carico della tiroide. L’angio-TAC consente anche di precisare i rapporti e l’estensione della lesione che appare omogenea e riccamente irrorata.
Trattamento
Il trattamento è chirurgico. Per i paragangliomi molto grandi a volte è preferibile effettuare anche un’embolizzazione selettiva e successivo intervento chirurgico. L’intervento consiste in una incisione laterale del collo, dal lato interessato dalla lesione estesa alla regione pre auricolare per l’accesso alla base cranica. Si procede ad isolamento della massa ed asportazione.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Fistole rinoliquorali
Una fistola rinoliquorale è rappresentata da un’anomala soluzione di continuo tra lo spazio subaracnoideo cerebrale e la cavità nasale, che si manifesta con rinoliquorrea, cioè il gocciolamento nasale continuo di liquido limpido, definito “ad acqua di roccia”, solitamente da una sola narice, ovvero monolaterale.
I pazienti che presentano queste fistole sono esposti a rischio di meningiti recidivanti, dal momento che microorganismi infettivi possono passare dalla cavità nasale agli spazi endocranici.
Le principali cause di fistole rinoliquorali sono:
– Traumatiche
– Iatrogene, post-interventi chirurgici a livello del basicranio anteriore
– Spontanea, per conformazione o per uno stato di ipertensione endocranica cronica
Le regioni maggiormente colpite sono i punti di minor resistenza della base cranica anteriore, in particolare lamina cribra dell’etmoide, tetto dell’etmoide, pavimento della sella turcica, seno sfenoidale.
FESS, resezioni nasali endoscopiche
Le neoplasie delle cavità nasali e dei seni paranasali sono per la maggior parte trattate per via endoscopica e più raramente per via esterna, con la cosiddetta FESS “functional endoscopic sinus surgery”, chirurgia funzionale dei seni paranasali.
Tale interventi comprendono l’approccio a tutti i diversi seni, mascellare, etmoidale, sfenoidale, frontale (Draf I-II-III).
Di seguito, in particolare, troviamo gli interventi demolitivi oncologici del mascellare, chiamati Maxillectomie.
Tumori del cavo orale
Le neoplasie di questa sede sono per lo più carcinomi squamocellulari che si sviluppano maggiormente nel sesso maschile con incidenza maggiore intorno alla sesta decade di vita.
A livello del cavo orale distinguiamo la lingua, il pavimento orale, il trigono retromolare (posteriormente ai “denti del giudizio”), la gengiva, il palato duro.
Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di questi tumori vi è il fumo di tabacco e l’abuso alcolico. Inoltre è stato evidenziato come il traumatismo cronico da parte di una protesi dentaria non ben posizionata o di denti scheggiati, può giocare un ruolo rilevante nello sviluppo della neoplasia in questo distretto.
Clinica e iter diagnostico
La sintomatologia dei tumori che si sviluppano a livello della cavità orale è caratterizzata da dolore, sanguinamenti e difficoltà nella masticazione.
Per poter far diagnosi è importante partire da un’attenta anamnesi volta ad indagare la sintomatologia e le abitudini di vita. A seguire l’esame obiettivo parte dall’ispezione in quanto il cavo orale è facilmente accessibile, seguita dalla palpazione di aree sospette. Viene quindi indagato il collo alla ricerca di masse linfonodali di potenziale significato metastatico.
A completamento diagnostico è fondamentale l’impiego di indagini strumentali, quali la RMN massiccio-facciale/collo con mdc paramagnetico per lo studio dei tessuti molli, la TC massiccio-facciale/collo con mdc iodato per lo studio dell’eventuale infiltrazione delle strutture ossee (osso mascellare, mandibola, etc). Tali strumenti sono volti a valutare l’estensione della neoplasia a livello loco-regionale. TC torace e/o PET vengono utilizzati per la stadiazione a distanza.
La diagnosi definitiva rimane comunque istologica mediante prelievo bioptico che può essere eseguito, il più delle volte, in regime ambulatoriale.
Neurinoma del nervo acustico
Il neurinoma dell’acustico o schwannoma del vestibolare è un tumore benigno a sviluppo intracranico. L’origine del tumore è dalle cellule di Schwann del nervo vestibolo-cocleare, quindi dalle cellule di rivestimento dell’VIII nervo cranico, il quale è costituito da due componenti, quella cocleare (informazioni sensoriali uditive) e quella vestibolare (informazioni sensoriali dell’organo dell’equilibrio). Il nervo decorre all’interno del condotto uditivo interno (CUI), canale osseo che si colloca tra l’orecchio interno (contenuto nell’osso temporale) e l’angolo ponto-cerebellare (APC). Si trova in stretti rapporti con il nervo facciale (VII n.c.).
Si tratta di neoformazioni a lenta crescita e rappresentano l’8% di tutte le neoplasie intracraniche.
La classificazione dei neurinomi segue un criterio dimensionale (classificazione di Koos). In particolare, si distinguono:
– Tumori di dimensione inferiore a 1 cm localizzati all’interno del canale uditivo interno (Koos I)
– Tumori che si estendono al di fuori del canale uditivo interno (CUI) raggiungendo minimamente all’angolo pontocerebellare (Koos II)
– Tumori di dimensioni inferiori a 3 cm con espansione prevalente all’angolo pontocerebellare che raggiungono il tronco cerebrale (Koos III)
– Tumori di dimensioni maggiori ai 3 cm, che determinano compressione del tronco cerebrale (Koos IV)
