Campi chirurgici
Chirurgia della base cranica
Meningiomi della rocca petrosa
In generale il meningioma rappresenta il più comune tumore intracranico nell’adulto. Si tratta di una neoplasia a partenza dalle cellule aracnoidee delle meningi e si caratterizza per una crescita lenta e raramente presenta una trasformazione maligna. Hanno una tendenza a produrre un effetto massa locale e divenire quindi sintomatici nel momento in cui vengono interessate alcune porzioni encefaliche rilevanti o i nervi cranici. Una sede di particolare interesse è la base cranica, in particolare l’apice della rocca petrosa. Infatti, un meningioma che cresce in questa sede, in prossimità dell’angolo ponto-cerebellare, prende rapporti con il tronco encefalico, la vascolarizzazione della fossa cranica posteriore e i nervi cranici.
Clinica
Meningiomi a partenza dall’apice della rocca petrosa si manifestano prevalentemente con sintomatologia legata alla compressione delle strutture nervose e/o vascolari adiacenti. In particolare si possono avere sintomi legati all’interessamento del V nervo cranico, quindi parestesie, ipoestesie a carico del volto, nevralgie trigeminali. Se l’estensione è a livello del condotto uditivo interno, il paziente avvertirà ipoacusia e/o sintomatologia vestibolare. A questo livello decorre anche il nervo facciale, che però deve subire una compressione maggiore al fine di manifestare una paresi dell’emivolto: si tratta comunque di un’evenienza possibile. Cefalea, atassia, idrocefalo, possono essere altre manifestazioni cliniche che si possono accompagnare in caso di meningioma che colpisce la porzione più posteriore dell’apice della rocca, sempre dovute all’effetto massa che questa patologia può determinare.
Clinica
Meningiomi a partenza dall’apice della rocca petrosa si manifestano prevalentemente con sintomatologia legata alla compressione delle strutture nervose e/o vascolari adiacenti. In particolare si possono avere sintomi legati all’interessamento del V nervo cranico, quindi parestesie, ipoestesie a carico del volto, nevralgie trigeminali. Se l’estensione è a livello del condotto uditivo interno, il paziente avvertirà ipoacusia e/o sintomatologia vestibolare. A questo livello decorre anche il nervo facciale, che però deve subire una compressione maggiore al fine di manifestare una paresi dell’emivolto: si tratta comunque di un’evenienza possibile. Cefalea, atassia, idrocefalo, possono essere altre manifestazioni cliniche che si possono accompagnare in caso di meningioma che colpisce la porzione più posteriore dell’apice della rocca, sempre dovute all’effetto massa che questa patologia può determinare.
Trattamento
La decisione sul trattamento viene presa da un equipe multidisciplinare comprensiva oltre che dal’otorinolaringoiatra che si occupa di basicranio, anche dal neurochirurgo, radioterapista. In caso di paziente asintomatico, si può pensare di effettuare un follow up e in caso di crescita della neoplasia procedere con trattamento radiante. Nel paziente sintomatico si esegue chirurgia, cercando di asportare il tumore nella sua totalità. Gli approcci maggiormente utilizzati sono la via retrosigmoidea endoscopica assistita e la via translabirintica.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Tumori della laringe
Le neoplasie della laringe rappresentano la forma tumorale più frequente nel distretto Testa-Collo. Colpiscono maggiormente il sesso maschile e nel 95% dei casi sono costituite da carcinomi squamocellulari.
Tra i fattori di rischio, anche in questo caso, la fanno da padrone il fumo di sigaretta e l’abuso di alcool. Sempre avere un ruolo anche il Papilloma Virus Umano (HPV), in particolare il genotipo 16.
Quadro clinico
La laringe si può suddividere in tre regioni. A seconda della sede coinvolta varieranno i sintomi prevalenti e anche il tipo di trattamento proposto.
Distinguiamo:
– Tumori glottici, che interessano le corde vocali. Sono i più frequenti e si manifestano in primis con disfonia, cioè il cambiamento del tono della voce (diventa più roca). Importante è la diagnosi precoce, in quanto un trattamento nelle prime fasi di malattia permette di ottenere una buona prognosi per il paziente sia per quanto riguarda l’aspettativa di vita, sia per quanto riguarda la conservazione della funzionalità d’organo.
– Tumori sovraglottici, che si sviluppano al di sopra delle corde vocali. Queste neoplasie si manifestano per lo più con emoftoe (emissione di sangue con la saliva), disfagia (difficoltà nella deglutizione), talvolta odinofagia (dolore nella deglutizione), otalgia riflessa (dolore all’orecchio in assenza di segni di infiammazione auricolare associata). L’evoluzione è pertanto più subdola e di conseguenza la diagnosi è spesso in stadio avanzato. Talvolta la diagnosi viene posta per il riscontro di tumefazione laterocervicale di consistenza dura, in quanto sono tumori che possono dare più precocemente metastasi alle stazioni linfonodali.
– Tumori sottoglottici, che si sviluppano al di sotto delle corde vocali. Sono tumori meno frequenti, che esordiscono spesso con dispnea, associata a stridore. La diagnosi è spesso difficile, anche con un esame endoscopico, proprio per via della sede in cui si sviluppano.
Il carcinoma squamocellulare si presenta spesso come una lesione ulcerativa, esofitica o infiltrante. Oltre al carcinoma squamocellulare, è possibile riscontrare istotipi quali carcinoma basalioide, variante aggressiva che colpisce soprattutto la laringe sovraglottica; il carcinoma verrucoso, che colpisce glottide e si caratterizza per un lento accrescimento; il carcinoma a cellule fusate, che si manifesta con una lesione esofitica ed è più tipico nella popolazione anziana.
Exeresi di neoformazioni tumorali dell’orofaringe
Le neoplasie dell’orofaringe possono essere approcciate in diversa maniera in base all’estensione e alla sede della malattia. Si possono pertanto distinguere:
– Tonsillectomie allargate
– Exeresi del palato molle
– Exeresi del baselingua per via endorale TORS (TransOral Robotic Surgery)
– Exeresi sub-ioidea del baselingua
L’intervento può essere associato all’esecuzione di uno svuotamento linfonodale laterocervicale mono o bilaterale e dalla realizzazione di una tracheotomia di sicurezza per il mantenimento delle vie aeree. A seconda dell’estensione della malattia sarà necessario la ricostruzione del difetto anatomico con l’utilizzo di lembi peduncolati.
Otosclerosi
L’otosclerosi è una malattia ereditaria caratterizzata dalla proliferazione di tessuto osseo anomalo a livello dell’orecchio medio. Questo fenomeno comporta una riduzione progressiva del potenziale vibratorio della staffa, responsabile dell’ipoacusia trasmissiva caratteristica di questa malattia. Nel tempo, possono sovrapporsi meccanismi tossici e litici sulle cellule della coclea, che determinano una degenerazione cellulare cocleare che si tradurrà in un’ipoacusia progressiva e di tipo neurosensoriale.
Resezione del temporale (laterale, subtotale o totale)
Le resezione dell’osso temporale sono utilizzate per la rimozione di tumori a partenza dalla cute del condotto uditivo esterno, del padiglione auricolare, la cute periauricolare o dalla parotide. Si realizza un’incisione della cute che varia in base alla localizzazione del tumore e si esegue una mastoidectomia estesa anteriormente all’articolazione temporo-mandibolare con rimozione dell’osso lateralmente all’epitimpano e all’ipotimpano.