Campi chirurgici

Chirurgia della base cranica

Resezione del temporale (laterale, subtotale o totale)

Le resezione dell’osso temporale sono utilizzate per la rimozione di tumori a partenza dalla cute del condotto uditivo esterno, del padiglione auricolare, la cute periauricolare o dalla parotide. Si realizza un’incisione della cute che varia in base alla localizzazione del tumore e si esegue una mastoidectomia estesa anteriormente all’articolazione temporo-mandibolare con rimozione dell’osso lateralmente all’epitimpano e all’ipotimpano.

Descrizione

Tipo I: per le neoplasie coinvolgenti la conca o la cute periauricolare senza infiltrazione della cute del condotto, della parotide o dell’articolazione temporo-mandibolare l’osso temporale viene rimosso lateralmente alla membrana timpanica insieme alla parete anteriore del condotto.

Tipo II: per le neoplasie che si estendono anche al condotto uditivo esterno si estende la dissezione descritta per la tecnica precedente alla cassa timpanica mediante un accedendo dal recesso facciale. L’incudine viene disarticolata dalla staffa e il tensore del martello resecato, il canale del facciale viene identificato nel suo secondo e terzo tratto sezionando la corda del timpano. L’osso ipotimpanico mediale all’anulus e laterale al golfo giugulare viene resecato in senso anteriore fino alla capsula glenoidea separando la porzione laterale dell’osso timpanico (compreso il condotto osseo) dal resto del temporale.

Tipo III: in caso di estensione più profonda, la rimozione dell’osso timpanico viene estesa medialmente includendo il canale del facciale, il forame stilo-mastoideo e il processo stiloideo restando laterali alla carotide interna e al forame giugulare.

Tipo IV: riservato per neoplasie limitate alla punta della mastoide e/o alla porzione inferiore dell’osso timpanico. In questo caso l’orecchio medio viene risparmiato mentre il nervo facciale e il processo stiloideo possono essere inclusi nella resezione a seconda dell’estensione tumorale. A seconda dello stadio della malattia l’intervento può essere completato da una parotidectomia totale, mandibulectomia parziale e da uno svuotamento linfonodale laterocervicale. Il difetto residuo può essere ricostruito con un lembo peduncolato temporale o un lembo libero (tipo ALT)

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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO

Altri interventi chirurgici e patologie trattate

Otosclerosi

L’otosclerosi è una malattia ereditaria caratterizzata dalla proliferazione di tessuto osseo anomalo a livello dell’orecchio medio. Questo fenomeno comporta una riduzione progressiva del potenziale vibratorio della staffa, responsabile dell’ipoacusia trasmissiva caratteristica di questa malattia. Nel tempo, possono sovrapporsi meccanismi tossici e litici sulle cellule della coclea, che determinano una degenerazione cellulare cocleare che si tradurrà in un’ipoacusia progressiva e di tipo neurosensoriale.

Tumori della parotide e delle ghiandole salivari maggiori

Le ghiandole salivari possono essere coinvolte da neoplasie sia benigne che maligne.
Tra i tumori benigni, il più frequente è rappresentato dall’adenoma pleomorfo (60-70% dei casi). Ha un picco di incidenza tra i 40 ed i 60 anni, ed è più frequente nelle donne con un’incidenza 3–4 volte superiore rispetto all’uomo. L’adenoma pleomorfo origina nell’80% dei casi dal lobo superficiale della ghiandola parotide. Può interessare in una minoranza di casi anche le ghiandole salivari minori e le ghiandole lacrimali.
Il tumore di Warthin o cistoadenolinfoma rappresenta dal 6 al 10% dei tumori parotidei. Nel 10-20% dei casi è bilaterale, ma può anche essere multifocale. Colpisce più frequentemente la sesta e settima decade e vi è una leggera predominanza per il sesso maschile.
Per quanto riguarda i tumori maligni, più del 70% colpisce la ghiandola parotide e il 10-20% la ghiandola sottomandibolare, mentre sono rarissimi quelli che originano dalla ghiandola sottolinguale e dalle ghiandole salivari minori. Tra gli istotipi il più comune è il carcinoma mucoepidermoide, che interessa spesso la parotide. Il carcinoma adenoide cistico si presenta il più delle volte a livello della ghiandola sottomandibolare o delle ghiandole salivari minori.
Altri istotipi possibili sono l’adenocarcinoma, carcinomi a cellule squamose, carcinomi indifferenziati, carcinoma anaplastico a piccole cellule, sarcomi e linfomi (molto rari).
Da non dimenticare che il tumore maligno più frequentemente riscontrato a carico della parotide è la metastasi da tumore della cute del distretto cervico-facciale, tipico delle persone anziane.

Impianti cocleari e endoscopia assistita e abi

L’intervento di impianto cocleare permette il recupero o l’acquisizione di una capacità uditiva adeguata per le normali attività quotidiane e di vita relazionale.
Il paziente candidato a intervento necessita di una TC orecchio medio/interno senza mdc e di una RM delle rocche petrose con mdc ai fini della programmazione chirurgica.

Indicazioni
– Adulti con ipoacusia severa/profonda bilaterale con benefici insufficienti derivanti dalla protesizzazione acustica
– Bambini tra i 12-24 mesi con ipoacusia profonda che non raggiungono i risultati uditivi e comunicativi in linea con l’età
– Bambini/ragazzi tra i 2-18 anni con ipoacusia severa/profonda bilaterale con benefici insufficienti derivanti dalla protesizzazione acustica o che non raggiungono i risultati uditivi e comunicativi in linea con l’età

Descrizione

L’intervento prevede l’esecuzione di una mastoidectomia con successivo accesso alla cassa del timpano attraverso una timpanotomia posteriore. Attraverso visione microscopica viene inserito l’elettrodo dell’impianto nella coclea attraverso la finestra rotonda. Questi elettrodi sono in grado di stimolare le terminazioni nervose del nervo acustico in risposta a dei suoni veicolati attraverso un trasduttore allocato nel sottocute della regione temporale. A questo trasduttore aderisce un microfono esterno attraverso un magnete che raccoglie ed elabora i suoni ambientali.

Dopo l’intervento

L’attivazione e la riabilitazione uditiva vengono eseguite dopo la dimissione presso il nostro servizio di Audiologia.
L’intervento di impianto cocleare prevede infatti un periodo piuttosto lungo di riabilitazione acustica e logopedica post-chirurgica. Il paziente, dopo l’intervento, è sottoposto a stimolazioni sonore diverse da quelle a cui era stato esposto in precedenza e deve, pertanto, “allenare” la funzione uditiva alla nuova modalità di ascolto. L’otology team accompagna il paziente in tutte le fasi riabilitative post-chirurgiche e nel follow-up a lungo termine, sebbene l’elemento fondamentale per la riuscita della riabilitazione sia la volontà del paziente stesso.

Tumori della laringe

Le neoplasie della laringe rappresentano la forma tumorale più frequente nel distretto Testa-Collo. Colpiscono maggiormente il sesso maschile e nel 95% dei casi sono costituite da carcinomi squamocellulari.
Tra i fattori di rischio, anche in questo caso, la fanno da padrone il fumo di sigaretta e l’abuso di alcool. Sempre avere un ruolo anche il Papilloma Virus Umano (HPV), in particolare il genotipo 16.

Quadro clinico
La laringe si può suddividere in tre regioni. A seconda della sede coinvolta varieranno i sintomi prevalenti e anche il tipo di trattamento proposto.
Distinguiamo:
– Tumori glottici, che interessano le corde vocali. Sono i più frequenti e si manifestano in primis con disfonia, cioè il cambiamento del tono della voce (diventa più roca). Importante è la diagnosi precoce, in quanto un trattamento nelle prime fasi di malattia permette di ottenere una buona prognosi per il paziente sia per quanto riguarda l’aspettativa di vita, sia per quanto riguarda la conservazione della funzionalità d’organo.
– Tumori sovraglottici, che si sviluppano al di sopra delle corde vocali. Queste neoplasie si manifestano per lo più con emoftoe (emissione di sangue con la saliva), disfagia (difficoltà nella deglutizione), talvolta odinofagia (dolore nella deglutizione), otalgia riflessa (dolore all’orecchio in assenza di segni di infiammazione auricolare associata). L’evoluzione è pertanto più subdola e di conseguenza la diagnosi è spesso in stadio avanzato. Talvolta la diagnosi viene posta per il riscontro di tumefazione laterocervicale di consistenza dura, in quanto sono tumori che possono dare più precocemente metastasi alle stazioni linfonodali.
– Tumori sottoglottici, che si sviluppano al di sotto delle corde vocali. Sono tumori meno frequenti, che esordiscono spesso con dispnea, associata a stridore. La diagnosi è spesso difficile, anche con un esame endoscopico, proprio per via della sede in cui si sviluppano.

Il carcinoma squamocellulare si presenta spesso come una lesione ulcerativa, esofitica o infiltrante. Oltre al carcinoma squamocellulare, è possibile riscontrare istotipi quali carcinoma basalioide, variante aggressiva che colpisce soprattutto la laringe sovraglottica; il carcinoma verrucoso, che colpisce glottide e si caratterizza per un lento accrescimento; il carcinoma a cellule fusate, che si manifesta con una lesione esofitica ed è più tipico nella popolazione anziana.

Dettaglio specializzazione

Tipologie di interventi chirurgici basecranio

Le testimonianze dei nostri pazienti

Asportazione di colesteatoma mediante approccio transotico
“Spett.le Reparto Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena, dopo aver affrontato intervento chirurgico di exeresi di colesteatoma, nella giornata di ieri 28.03.24 sono stato dimesso. Una degenza durata una settimana in occasione della quale ho avuto il privilegio di incontrare personale sanitario straordinario, competente e disponibile. Tutti indistintamente i componenti dello staff a cui fa capo il Prof. Marchioni Daniele, mi hanno permesso di affrontare questo percorso nelle migliori condizioni di serenità e consapevolezza di essere seguito da chi svolge il difficile lavoro di medico con passione e grande senso di responsabilità. Siete davvero persone straordinarie. Menzione particolare per la Dott.ssa Valerini Sara la quale, sin dalla mia primissima visita presso i Vostri Ambulatori, mi ha trasmesso sicurezza, serenità e consapevolezza che il percorso appena iniziato si sarebbe concluso positivamente. Vi porterò tutti sempre nel mio cuore”.
Colesteatoma dell’apice della rocca (pregresso sospetto di neurinoma del nervo facciale)
La mia storia clinica inizia nel 2019. Dopo periodi di persistenti vertigini, acuto acufene e lievi cambiamenti dei miei tratti somatici, mi accingevo a fare i miei primi controlli. Era ottobre del 2020 allorché la risonanza magnetica alle rocche petrose con mezzo di contrasto, per sospetto neurinoma del nervo facciale a livello del segmento labirintico e ganglio genicolato, evidenziava la presenza di neoformazione di circa 3 mm a livello del cavo del timpano di destra medialmente alla catena ossiculare e davanti al promontorio. Medici su medici, controlli su controlli, i tratti del mio viso iniziavano a cambiare repentinamente, e la diagnosi dei vari medici, risultava ormai pleonastica: neurinoma del VII nervo facciale. Quando mi sono rivolta al Policlinico di Modena, il Prof.Marchioni, insieme alla sua équipe, ha da subito studiato pedantemente il mio caso. Quando sono stata ricoverata, avevo raggiunto una paralisi facciale completa, con una formazione espansiva intrapetrosa di circa 8 mm. Il 26.07.2022 ho subito un intervento di “exeresi di colesteatoma dell’apice rocca petrosa con estensione sovralabirintica con approccio fossa cranica media”. Il post-operatorio è risultato assolutamente indolore ed inaspettatamente veloce. Sono stata dimessa con una paralisi facciale stadio IV-V e dopo 4 mesi di logopedia facciale, ho riscontrato un miglioramento del 37% ( chiusura quasi completa dell’occhio destro, recupero del tono muscolare e piccoli accenni di motilità concernenti il lato destro del viso). Ringrazio il Prof. Daniele Marchioni, la Dott.ssa Gaia Federici e tutta la equipe medica che mi ha seguita, per avermi ridato una vita normale. Ringrazio tutte le infermiere che mi hanno accolto con calore e gentilezza, nel mio difficile percorso ospedaliero. Infine, ringrazio la Dottoressa Federica Nizzoli, colei che mi sta accanto durante il mio percorso riabilitativo.
Neurinoma dell’acustico
Comincio ringraziando il Professor Marchioni, tutta la sua equipe, ed il personale del reparto otorino testa- collo per avermi operata e per l’impeccabile trattamento pre e post operatorio. Nel settembre 2021 mi venne diagnosticato un neurinoma del nervo acustico e a dicembre del 2021 fui operata al policlinico di Modena. Da giugno 2021 cominciai ad accusare i sintomi (scarsità dell’udito, perdita dell’equilibrio, mal di testa, nausea) che col passare dei mesi si fecero sempre più forti, insopportabili ed inabilitanti (perdita dell’autosufficienza). Visitata a settembre dal Professore, individuò la causa di tutto in un neurinoma dell’acustico di 1,6 cm. Mi prospetto’ due possibilità: 1) la radioterapia per ridurre la massa 2) l’intervento chirurgico per l’asportazione. Nonostante la grande paura per gli effetti collaterali, subito esposti dal Professore, di successiva sordità e possibile paresi facciale, optai per l’intervento e ne sono felice. Dopo una non facile convalescenza sono sono riuscita a riprendere la mia vita normale.
Tumore maligno nasale
Prima dell’operazione ero sotto shock, non mi ponevo molte domande, allo stesso tempo non ero tranquilla. Il prof Marchioni mi ha spiegato molto bene tutto quello che avrei affrontato, mi sono affidata completamente a lui e mi sono tranquillizzata. L’intervento è andato meglio del previsto, non ho sentito particolare dolore, solo mal di schiena per le molte ore sul lettino operatorio, migliorato con il materasso anti decubito. Gli specializzandi sono stati molto presenti, mi hanno anche accompagnata a fare la Tc, per assicurarsi che io non muovessi la testa in modo scorretto (sono rimasta allettata 7 giorni per prevenire la fistola). Mi hanno accudita quando avevo bisogno o ero demoralizzata, mi sono sentita ascoltata. Ho mangiato il giorno dopo l’intervento. La radioterapia è stata la parte più difficile della mia esperienza. Adesso che ho finito i trattamenti sto bene, sono aumentata di peso a causa del cortisone che ho dovuto fare, ma sto rientrando al mio peso forma. Sto cominciando ad uscire, anche vista la bella stagione. Se dovessi incontrare qualcuno che deve fare il mio stesso percorso, gli direi di affidarsi ai dottori e affrontare con coraggio la malattia, io così l’ho superata.