Campi chirurgici
Chirurgia laringo tracheale
Trattamenti endoscopici delle stenosi tracheali
Questi trattamenti sono utilizzati come prima scelta a seguito della diagnosi di stenosi sottoglottica-tracheale.
Indicazioni:
– Stenosi di basso grado
– Paziente non fit per chirurgia open
– Trattamento “ponte” in attesa di programmazione chirurgica
Descrizione
La via endoscopica prevede l’utilizzo di un broncoscopio rigido attraverso il quale è possibile impiegare fasci di laser CO2 o Balloon dilatanti per ampliare il lume della via aerea. In altri casi, la visione endoscopia permette l’inserimento di stent quando il paziente non è suscettibile di altri interventi o come trattamento bridge in attesa di una chirurgia ricostruttiva.
Dopo la dimissione il paziente verrà seguito presso l’ambulatorio Trachea.
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LE ATTIVITA’ NEL DETTAGLIO
Altri interventi chirurgici e patologie trattate
Otosclerosi
L’otosclerosi è una malattia ereditaria caratterizzata dalla proliferazione di tessuto osseo anomalo a livello dell’orecchio medio. Questo fenomeno comporta una riduzione progressiva del potenziale vibratorio della staffa, responsabile dell’ipoacusia trasmissiva caratteristica di questa malattia. Nel tempo, possono sovrapporsi meccanismi tossici e litici sulle cellule della coclea, che determinano una degenerazione cellulare cocleare che si tradurrà in un’ipoacusia progressiva e di tipo neurosensoriale.
Acufene
Si definisce “acufene” la percezione soggettiva di un suono in assenza di una stimolazione sonora esterna che lo possa provocare. L’acufene è un sintomo che può rispecchiare un danno a livello di qualsiasi porzione dell’apparato uditivo – orecchio esterno, medio, interno e nervo acustico. Alcuni pazienti riescono a convivere serenamente con questo sintomo, mentre per altri esso può essere molto invalidante. Tra le cause più frequenti di acufene vi sono: ipoacusia, alterazioni cardio-vascolari (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia), neurinoma del nervo acustico, esposizione a sostanze ototossiche, colesteatoma, malattia di Ménière, traumi acustici, malformazioni dell’orecchio. In aggiunta, patologie del distretto odontoiatrico, ed in particolare alterazioni funzionali dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) possono presentarsi con un acufene come sintomo principale e spesso iniziale. (..)
Tuttavia, in molti casi non è possibile identificare il meccanismo patologico che causa l’acufene.
Sintomi
Percezione soggettiva di un suono in assenza di uno stimolo sonoro ambientale. Può essere mono o bilaterale. Spesso l’acufene assomiglia a un “fischio”, un “ronzio”, un “rimbombo”.
Diagnosi
In tutti i pazienti con acufene è necessario effettuare un esame audio-impedenzometrico completo e una visita specialistica, al fine di escludere che esso sia derivato da una perdita uditiva sottostante. In seguito, dopo un’accurata anamnesi, lo specialista potrà proseguire l’iter diagnostico con approfondimenti aggiuntivi (ad esempio: esami ematici di routine e specifici, EccolorDoppler dei Tronchi Sovra Aortici, RM encefalo).
Trattamento
Il trattamento dell’acufene è solitamente basato sul tentativo di risoluzione della causa sottostante. Tuttavia, poichè frequentemente non è possibile identificare il meccanismo che causa l’acufene, si ricorre all’utilizzo di terapie sintomatiche come antistaminici, sostanze vasoattive, anestetici locali, antidepressivi, melatonina.
Granulomi colesterinici apice rocca
Il granuloma colesterinico è rappresentato da una cisti benigna che può originare a livello dell’apice della rocca petrosa. Tali neoformazioni possono espandersi e contenere liquido, tessuto adiposo o cristalli di colesterolo. Pur essendo benigni, si localizza in una regione delicata per via del decorso di alcuni nervi cranici e per via della stretta contiguità dell’orecchio.
I cristalli di colesterolo sono prodotti secondari del sangue che tendono ad accumularsi e determinare quindi una risposta infiammatoria cronica granulomatosa a cui fa seguito la comparsa del granuloma colesterinico. I pazienti con infezioni croniche dell’orecchi medio possono essere più predisposti allo sviluppo di questa entità nosologica.
Neurinoma del nervo acustico
Il neurinoma dell’acustico o schwannoma del vestibolare è un tumore benigno a sviluppo intracranico. L’origine del tumore è dalle cellule di Schwann del nervo vestibolo-cocleare, quindi dalle cellule di rivestimento dell’VIII nervo cranico, il quale è costituito da due componenti, quella cocleare (informazioni sensoriali uditive) e quella vestibolare (informazioni sensoriali dell’organo dell’equilibrio). Il nervo decorre all’interno del condotto uditivo interno (CUI), canale osseo che si colloca tra l’orecchio interno (contenuto nell’osso temporale) e l’angolo ponto-cerebellare (APC). Si trova in stretti rapporti con il nervo facciale (VII n.c.).
Si tratta di neoformazioni a lenta crescita e rappresentano l’8% di tutte le neoplasie intracraniche.
La classificazione dei neurinomi segue un criterio dimensionale (classificazione di Koos). In particolare, si distinguono:
– Tumori di dimensione inferiore a 1 cm localizzati all’interno del canale uditivo interno (Koos I)
– Tumori che si estendono al di fuori del canale uditivo interno (CUI) raggiungendo minimamente all’angolo pontocerebellare (Koos II)
– Tumori di dimensioni inferiori a 3 cm con espansione prevalente all’angolo pontocerebellare che raggiungono il tronco cerebrale (Koos III)
– Tumori di dimensioni maggiori ai 3 cm, che determinano compressione del tronco cerebrale (Koos IV)